Anni fà decisi di passare il capodanno a Venezia con la mia ragazza di allora. Avevo un' amica che era di quelle zone e così decisi di chiamarla per farmi ospitare e passare l'anno nuovo con lei e il ragazzo. Arrivati a casa del ragazzo, ci sistemammo nella camera degli ospiti, ci riposammo il dovuto e cenammo. Appena conobbi la sorella del ragazzo della mia amica, stavo per svenire. Bella, mora, longilinea, soda, alla moda, con l'aria un pò arrogante, seducente, sembrava una padrona, lineamenti marcati ma allo stesso tempo dolci. La prima cosa che pensai era quella di scoprire se e che scarpe e/o stivali aveva , ma avevo una buona sensazione ed avevo ragione. Con la scusa andai in bagno, volevo solanto vedere se era lì la scarpiera, non c'era. Mi feci accompagnare in giro per casa con la scusa di visitarla, volevo vedere se la scarpiera era nella sua stanza....ma nemmeno c'era. Iniziai a sospettare che erano in un' armadio o chissà nascoste dove. Prima di sederci a tavola per la cena , io e il ragazzo della mia amica parlammo di automobili e così lui mi chiese se volevo andare a vedere la sua Audi, accettai solo per educazione. Scendemmo da una scala nella cucina della classica villetta a schiera del nord italia che ci portò direttamente nel garage. Era un grande box auto, occupava quasi tutto il perimetro del primo piano della villetta. Oltre l'auto vi erano degli scaffali con gli utensili per il fai da te, hobby del padre, e di lato un mobile aperto con tante mesole e pieno di scarpe. Mi si fermò il cuore...Eccole! Pensai. Su ogni scaffale vi era il nome del componente della famiglia e quindi delle proprie scarpe. Il mio occhio correva lungo i bianchi e sporchi scaffali per poi finalmente trovare il nome Milena. Dio! Erano scarpe da Dio. Come pensavo. Salimmo per la cena e già pensavo a come poter scendere da solo per leccarle, leccare più paia possibili. La fortuna volle che nessuno in quella casa fumava, ed essendo il solo, ogni volta che dovevo accendermi una sigaretta chiedevo di andare in garage per non infastidire con il fumo passivo nessuno. Salì di sopra a predere le sigarette e la macchinetta fotografica, dove vi , di fianco la nostra stanza c'era la stanza del ragazzo della mia amica, che per l'occasione dormiva con il ragazzo e un breve corridoio che finiva con la stanza di Milena. Vi era poi una scala che portava in mansarda dove alloggiavano i genitori. Scesi di sotto e accesi la prima sigaretta, ero un pò nervoso, avevo la sensazione o la paura che ci fossero delle telecamere nel garage in quanto, precedentemente mi dissero che avevano subito molti furti. Cercai con lo sguardo e scrutai ogni angolo del soffitto e non solo tirando di tanto in tanto la mia marlboro rossa. Una volta accertatomi tirai fuori la macchinetta fotografica digitale e iniziai a scattare delle foto di un paio di stivali Dolce e Gabbana con il tacco di ferro color oro. Quelle suole erano molto sporche...e alternado un' occhiata alla porta d'ingresso, restai in piedi a leccarle. Leccai solo una suola, era già passato del tempo e non volevo che di sopra si insospettissero. Dopo cena, riscesi per la seconda sigaretta ....ma invece di fumare leccai l'altra suola dello stivale. Prima di risalire per poi ritirarci nelle rispettive stanze per la notte, fotografai anche un paio di decoltè marroni e un paio di decoltè con il laccio alla cavilgia color nero. Il mattino seguente la mia amica ci portò in giro per Venezia tutto il giorno dove prenotammo anche il un ristorante per il cenone di quella sera. Verso le diciotto tornammo a casa, il tempo di una doccia, di riposare un pochettino, ci riunimmo in salone per scambirci gli auguri prima di uscire. Dopo qualche minuto di attesa scende dalle scale Milena. Aveva un abitino succinto color nero, un cinturone alla vita e gli stivali di Dolce e Gabbana che leccai la sera prima. Era una favola. Disse a tutti noi che lei andava in discoteca per il dopo cena, una discoteca trasgressiva disse, dove il ragazzo lavorava come dee jay e se volevamo raggiungerla ma nessuno, tranne io, voleva andarci. Tutta la sera pensai a come potessero essere le suole dopo una serata di capodanno in una discoteca che era un macello, mi chiesi se Milena dormiva a casa, se avevo la possibilità, prima di partire il giorno seguente, di leccarle...leccarle ancora una volta. Passata la serata di capodanno, ci ritirammo a casa verso le cinque del mattino, Milena non era ancora tornata a casa. La mia ragazza si addormentò subito, era stanchisima, io, invece, rimasi sveglio aspettando di sentire Milena rientrare a casa e sperando che lasciasse gli stivali all'ingresso, fuori la sua stanza o che nella scarpiera giù al garage. Verso l'alba, sentì Milena rientrare. Non udì tacchi mentre camminava ma il morbido rumore delle panofole. Questo presupponeva che gli stivali erano nella loro scarpiera. Feci passare un' oretta in modo che dormissero tutti un sonno profondo per poi muovermi, così, liberamente e con più sicurezza. Scesi in garage e gli stivali erano li, in terra, buttati così a caso , vicino al muro della scarpeira. Presi uno stivale e vidi le suole di sotto...che spettacolo! Erano lercissime, un macello. Avevano un odore di alcol ed era evidente un'accumulo di carta igienica, forse, indurita sotto la suola. Mi inginocchiai e iniziai a leccarle tutte, passavo la mia lingua tante di quelle volte che sentivo lo sporco che mi scendeva nello stomaco e mi piaceva da morire. Una volta finito ritornai nel mio letto ma dopo un ora mi venne ancora la voglia di leccarli. Non riuscivo a dormire. Così riscesi in garage, oramai viaggiavo sicuro e, sempre armato della mia macchinetta fotografica digitale, mirai le decoltè nere....( to be continued )
martedì 18 marzo 2008
MILENA
Anni fà decisi di passare il capodanno a Venezia con la mia ragazza di allora. Avevo un' amica che era di quelle zone e così decisi di chiamarla per farmi ospitare e passare l'anno nuovo con lei e il ragazzo. Arrivati a casa del ragazzo, ci sistemammo nella camera degli ospiti, ci riposammo il dovuto e cenammo. Appena conobbi la sorella del ragazzo della mia amica, stavo per svenire. Bella, mora, longilinea, soda, alla moda, con l'aria un pò arrogante, seducente, sembrava una padrona, lineamenti marcati ma allo stesso tempo dolci. La prima cosa che pensai era quella di scoprire se e che scarpe e/o stivali aveva , ma avevo una buona sensazione ed avevo ragione. Con la scusa andai in bagno, volevo solanto vedere se era lì la scarpiera, non c'era. Mi feci accompagnare in giro per casa con la scusa di visitarla, volevo vedere se la scarpiera era nella sua stanza....ma nemmeno c'era. Iniziai a sospettare che erano in un' armadio o chissà nascoste dove. Prima di sederci a tavola per la cena , io e il ragazzo della mia amica parlammo di automobili e così lui mi chiese se volevo andare a vedere la sua Audi, accettai solo per educazione. Scendemmo da una scala nella cucina della classica villetta a schiera del nord italia che ci portò direttamente nel garage. Era un grande box auto, occupava quasi tutto il perimetro del primo piano della villetta. Oltre l'auto vi erano degli scaffali con gli utensili per il fai da te, hobby del padre, e di lato un mobile aperto con tante mesole e pieno di scarpe. Mi si fermò il cuore...Eccole! Pensai. Su ogni scaffale vi era il nome del componente della famiglia e quindi delle proprie scarpe. Il mio occhio correva lungo i bianchi e sporchi scaffali per poi finalmente trovare il nome Milena. Dio! Erano scarpe da Dio. Come pensavo. Salimmo per la cena e già pensavo a come poter scendere da solo per leccarle, leccare più paia possibili. La fortuna volle che nessuno in quella casa fumava, ed essendo il solo, ogni volta che dovevo accendermi una sigaretta chiedevo di andare in garage per non infastidire con il fumo passivo nessuno. Salì di sopra a predere le sigarette e la macchinetta fotografica, dove vi , di fianco la nostra stanza c'era la stanza del ragazzo della mia amica, che per l'occasione dormiva con il ragazzo e un breve corridoio che finiva con la stanza di Milena. Vi era poi una scala che portava in mansarda dove alloggiavano i genitori. Scesi di sotto e accesi la prima sigaretta, ero un pò nervoso, avevo la sensazione o la paura che ci fossero delle telecamere nel garage in quanto, precedentemente mi dissero che avevano subito molti furti. Cercai con lo sguardo e scrutai ogni angolo del soffitto e non solo tirando di tanto in tanto la mia marlboro rossa. Una volta accertatomi tirai fuori la macchinetta fotografica digitale e iniziai a scattare delle foto di un paio di stivali Dolce e Gabbana con il tacco di ferro color oro. Quelle suole erano molto sporche...e alternado un' occhiata alla porta d'ingresso, restai in piedi a leccarle. Leccai solo una suola, era già passato del tempo e non volevo che di sopra si insospettissero. Dopo cena, riscesi per la seconda sigaretta ....ma invece di fumare leccai l'altra suola dello stivale. Prima di risalire per poi ritirarci nelle rispettive stanze per la notte, fotografai anche un paio di decoltè marroni e un paio di decoltè con il laccio alla cavilgia color nero. Il mattino seguente la mia amica ci portò in giro per Venezia tutto il giorno dove prenotammo anche il un ristorante per il cenone di quella sera. Verso le diciotto tornammo a casa, il tempo di una doccia, di riposare un pochettino, ci riunimmo in salone per scambirci gli auguri prima di uscire. Dopo qualche minuto di attesa scende dalle scale Milena. Aveva un abitino succinto color nero, un cinturone alla vita e gli stivali di Dolce e Gabbana che leccai la sera prima. Era una favola. Disse a tutti noi che lei andava in discoteca per il dopo cena, una discoteca trasgressiva disse, dove il ragazzo lavorava come dee jay e se volevamo raggiungerla ma nessuno, tranne io, voleva andarci. Tutta la sera pensai a come potessero essere le suole dopo una serata di capodanno in una discoteca che era un macello, mi chiesi se Milena dormiva a casa, se avevo la possibilità, prima di partire il giorno seguente, di leccarle...leccarle ancora una volta. Passata la serata di capodanno, ci ritirammo a casa verso le cinque del mattino, Milena non era ancora tornata a casa. La mia ragazza si addormentò subito, era stanchisima, io, invece, rimasi sveglio aspettando di sentire Milena rientrare a casa e sperando che lasciasse gli stivali all'ingresso, fuori la sua stanza o che nella scarpiera giù al garage. Verso l'alba, sentì Milena rientrare. Non udì tacchi mentre camminava ma il morbido rumore delle panofole. Questo presupponeva che gli stivali erano nella loro scarpiera. Feci passare un' oretta in modo che dormissero tutti un sonno profondo per poi muovermi, così, liberamente e con più sicurezza. Scesi in garage e gli stivali erano li, in terra, buttati così a caso , vicino al muro della scarpeira. Presi uno stivale e vidi le suole di sotto...che spettacolo! Erano lercissime, un macello. Avevano un odore di alcol ed era evidente un'accumulo di carta igienica, forse, indurita sotto la suola. Mi inginocchiai e iniziai a leccarle tutte, passavo la mia lingua tante di quelle volte che sentivo lo sporco che mi scendeva nello stomaco e mi piaceva da morire. Una volta finito ritornai nel mio letto ma dopo un ora mi venne ancora la voglia di leccarli. Non riuscivo a dormire. Così riscesi in garage, oramai viaggiavo sicuro e, sempre armato della mia macchinetta fotografica digitale, mirai le decoltè nere....( to be continued )
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7 commenti:
Io amo lo shoesjob, e La mia ragazza di 21 anni ( io ne ho 23) me lo fa in 2 modi:
1) strusciando la suola sotto delle scarpe, anche se usata per strada e quindi non pulite, sul mio pene (è la tecnica che preferisce e che io amo di piu)
2) infilandolo tra pianta e suola interna. Hai mai provato?
Io vorrei anche leccare le suole, ma al di là che so che a lei nn piacerebbe (ma in tal caso lo farei di nascosto con altre scapre femminili) ho paura a leccarle, non vorrei prendere infezioni o malattie; è vero che mi ci faccio masturbare con le suole ma è anche vero che dopo mi faccio un bide..con la lingua è un po diverso.. e poi se le suole sn pulite per me la masturbazione con scarpe nn è piu eccitante.
Tu mai avute conseguenze a leccare le suole?
Carissimo Shoesjob, grazie per aver lasciato un commento su lickshoes.
Devo dirti che anche io, quando posso pratico la masturbazione con le scarpe femminili e condivido a pieno anche questa pratica. Ho avuto anche la fortuna di avere una fidanzata in passato che ha capito la mia fantasia, il mio gusto e nonostante tutto mi ha fatto leccare spesso le sue suole sporche e usate. Io ,lecco scarpe da quand'ero piccolo e devo dirti che non ho mai avuto infezioni o malattie infettive. Sicuramente avrò sviluppato anticorpi necessari, anche perchè non provo gusto nel leccare scarpe nuove. La sola cosa che posso regalarti è la mia esperienza vivendola direttamente sulla mia pelle.
Il mio unico consiglio è quello di non reprimere le tue fantasie per quanto credi possono essere " fuori dal comune ".
Spero di essere stato soddisfacente, resto a disposizione di ogni tuo ulteriore dubbio.
WELCOME
grandiosa esperienza che avrei dato per ripulire quelle suole luride.....per quel che riguarda la domanda di shoesjob io lecco suole da quando ero piccolo e mai avuto niente.......l'ultima volta l'ho fatto ieri sera erano sporchissime.....un saluto.
hai altre foto del lieto evento?
Io lecco suole sporchissime di scarpe da donna da quando ero fanciullo. Le ultime slinguate a spennello, a lingua piena, le ho date ai sandali con il tacco di mia moglie, questa mattina. Già, la mia colazione...slurp.
Pezzadapiedi
mmm queste sono proprio luride !!! che gusto !
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